Il 21 giugno, il sole entra nel solstizio d’estate, raggiungendo nel cielo il punto più alto dell’anno e tutta la terra, le piante, e le erbe, si impregnano delle sue vibrazioni luminose e salutari.
Secondo un’antica credenza, per la festa di San Giovanni (l’arco temporale, in realtà, sarebbe quello compreso tra il 19 ed il 24 giugno), il Sole (simbolo del fuoco) e la Luna (simbolo dell’acqua) si incontrano e, per il fascino intrinseco di questa unione, specialmente nelle campagne, si é dato vita ad usi e credenze che hanno come tema il fuoco e la rugiada.
In varie parti di Europa e perfino nel nord Africa, i falò nei campi erano considerati propiziatori e purificanti, ecco perché vi si gettavano all’interno oggetti vecchi e marci, intrisi di energie negative, ma anche erbe officinali, ricche di proprietà benefiche e purificanti tra cui l’iperico, l’erba che allontanava gli spiriti maligni e che agiva sull’umore. I rituali cambiavano da paese a paese, ma ovunque avevano una funzione propiziatoria, lasciando alle spalle di chi ne prendeva parte (uomini ed/o animali) le negatività.
Nella tradizione si diceva che la raccolta fatta nella notte (all’alba) di San Giovanni di alcune piante come: iperico, artemisia, verbena, lavanda, cipolla e mentuccia, facesse sì che fosse massima la loro potenza balsamica purchè non recise con oggetti metallici. Massima la loro potenza anche nello scacciare il malocchio e tutte le malattie.
In antichità si diceva che raccogliere e conservare un mazzetto di iperico e metterlo sotto il letto, allontanasse gli spiriti maligni. Sempre contro le energie negative , esiste anche il mazzolino magico, composto da 9 specie diverse: artemisia, salvia, iperico, basilico, lavanda, felce, rosmarino, menta e prezzemolo. Consumarlo come tisana, immergerlo nell’acqua del bagno o seccarlo per essere conservato quale talismano.
Come per tutte le tradizioni popolari, un fondo di verità c’è. In questo periodo dell’anno, infatti, il giorno è più lungo della notte e le proprietà balsamiche delle piante che traggono beneficio dalla luce e dal calore del Sole sono al loro apice. Molte di queste piante hanno proprietà antibatteriche/antinfiammatorie ed agiscono sul sistema immunitario, altre agiscono anche sull’umore, come l’iperico, considerato anche un antidepressivo.
I brutti pensieri se e quando attaccano, colpiscono soprattutto nel silenzio della notte, quando si dovrebbe prendere sonno, ma diviene sempre più difficile farlo, per questo, probabilmente, l’iperico, scaccia diavoli (cattivi pensieri) veniva associato al materasso (ricerca di distensione e rilassamento).
Dalla raccolta di alcune erbe può essere fatta l’acqua di San Giovanni, come si faceva una volta. Gli ingredienti cambiano da zona a zona, ma quel che é certo é che l’iperico non possa mancare.
Nella campagna toscana (ma l’usanza era diffusa in varie parti del centro Italia) veniva messa fuori, all’aria aperta, a bagnarsi di rugiada, durante la notte di San Giovanni, una bacinella d’acqua piena di fiori aromatici appena raccolti. La mattina successiva le donne si lavavano con quest’acqua per aumentare la loro bellezza e preservarsi dalle malattie. Gli ingredienti base pare fossero: iperico, mentuccia, lavanda, rosmarino e ruta, ma potevano essere aggiunte anche altre piante fresche come: rosa, basilico, verbena, salvia, finocchio selvatico, alloro, ginestra, tiglio, caprifoglio e qualunque altra pianta indicasse l’istinto.
In effetti, molte delle erbe utilizzate hanno proprietà emollienti, decongestionanti ed antibatteriche. L’effetto di questa acqua aromatica sulla pelle non può che essere benefico, allergie a parte!
Legata strettamente all’iperico, vi è l’usanza di preparare l’oleolito proprio in questo periodo dell’anno e lasciarlo macerare al sole, in modo che l’intensità del calore lo renda molto forte, di un rosso intenso, ricco di principi attivi e carico di energia.
Se invece non volete cimentarvi in rituali insoliti, alchimie e stregonerie varie, durante la notte di San Giovanni potrete semplicemente raccogliere i malli di noce (la tradizione vuole che siano 24) per fare del buon nocino, ottimo liquore digestivo, oppure se siete a Firenze e dintorni, visto che San Giovanni é anche il patrono di Firenze, potrete godervi i fuochi d’artificio girando tra i monumenti della città oppure, se preferite, stando comodamente seduti sull’erba bagnata dalla rugiada nella campagna, sulle colline appena fuori porta!
Eccovi alcune ricetta di San Giovanni:
–Acqua di bellezza: per prepararla occorre raccogliere le erbe nel periodo compreso tra il 19 ed il 24 giugno, anche se la data tradizionale è la notte tra il 23 ed il 24 giugno,
Le Erbe di San Giovanni da utilizzare per il preparato sono molte e variano di regione in regione. Tuttavia le irrinunciabili sono:’ Iperico, Lavanda, il Rosmarino e la Ruta, ma si possono raccogliere anche: rosa, issopo, menta,verbena, melissa, biancospino, ginestra, alloro, e tutte quelle che vi piacciono. L’importante è che conosciate bene le piante che utilizzate e che non abbiate reazioni allergiche. Una volta raccolte foglie e fiori, immergete le misticanze in una ciotola d’acqua pura e lasciatele macerare per tutta la notte, sotto all’influenza lunare, in modo che l’acqua si caricherà di tutte le proprietà benefiche delle erbe raccolte.
-Vino di artemisia per ritrovare l’appetito.
Mettete a macerare, in un litro di vino bianco secco, cinque sommità fiorite della pianta, insieme ad un bastoncino di cannella e una manciata di petali secchi di rosa rossa. Dopo una settimana, filtrate il liquore e consumatene un bicchierino al giorno prima del pasto.
–Marsala di salvia contro la malinconia.
Prendete delle foglie fresche di salvia e ponetele in un litro di marsala, lasciando in infusione per otto giorni. Filtrate e consumatene un bicchierino al giorno prima del pasto.
–Infuso di lavanda contro raffreddori e tossi ribelli.
Fate un infuso con acqua bollente e fiori di lavanda. Filtrate e consumatene da una a tre tazze al giorno, dolcificando con miele e aromatizzando con una scorzetta di limone.