Nel mese di Giugno parliamo di… iperico nei rituali di San Giovanni

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Nel mese di Giugno parliamo di… iperico nei rituali di San Giovanni

L’iperico è una pianta comune nei nostri campi che in questo periodo dell’anno fiorisce, punteggiando di stelle gialle e luminose la nostra campagna.

In letteratura si trovano diversi utilizzi grazie alle innumerevoli proprietà di cui la pianta dispone.
L’iperico, infatti ha proprietà antinfiammatorie, antisettiche, cicatrizzanti, astringenti, digestive, sedative, antidepressive.
Ottimo consumato in una tisana prima di andare a dormire, ma fantastico anche utilizzato per uso esterno, sia sotto forma di oleolito che, associato ad altre erbe, in unguenti specifici.

In antichità, l‘iperico, veniva utilizzato per mettere in fuga i demoni, veniva infatti chiamato anche erba delle streghe o erba scaccia diavoli.
Probabilmente questa fama dipende dalla sua nota virtù di agire contro ansia, paure e depressione.

In Toscana è noto come erba di San Giovanni, essendo il periodo migliore per la sua raccolta quello che comprende il solstizio d’estate (19-24 giugno). Secondo un’antica credenza, per la festa di San Giovanni, il Sole (simbolo del fuoco) e la Luna (simbolo dell’acqua) si incontrano e, per il fascino intrinseco di questa unione, specialmente nelle campagne, si é dato vita ad usi e credenze che hanno come tema il fuoco e la rugiada.

In varie parti di Europa e perfino nel nord Africa, i falò nei campi erano considerati propiziatori e purificanti, ecco perché vi si gettavano all’interno oggetti vecchi e marci, intrisi di energie negative, ma anche erbe officinali, ricche di proprietà benefiche e purificanti tra cui l’iperico, l’erba che allontanava gli spiriti maligni e che agiva sull’umore. I rituali cambiavano da paese a paese, ma ovunque avevano una funzione propiziatoria, lasciando alle spalle di chi ne prendeva parte (uomini ed/o animali) le negatività.

Nella tradizione si diceva che la raccolta fatta nella notte di San Giovanni di alcune piante come: iperico, artemisia, verbena, lavanda, cipolla e mentuccia, facesse sì che fosse massima la loro potenza nello scacciare il malocchio e tutte le malattie.
In antichità si diceva che raccogliere e conservare un mazzetto di iperico e metterlo sotto il letto, allontanasse gli spiriti maligni.
Come per tutte le tradizioni popolari, un fondo di verità c’è. In questo periodo dell’anno, infatti, il giorno è più lungo della notte e le proprietà balsamiche delle piante che traggono beneficio dalla luce e dal calore del Sole sono al loro apice. Molte di queste piante hanno proprietà antibatteriche/antinfiammatorie ed agiscono sul sistema immunitario, altre agiscono anche sull’umore, come l’iperico, considerato anche un antidepressivo.
I brutti pensieri se e quando attaccano, colpiscono soprattutto nel silenzio della notte, quando si dovrebbe prendere sonno, ma diviene sempre più difficile farlo, per questo, probabilmente, l’iperico, scaccia diavoli (cattivi pensieri) veniva associato al materasso (ricerca di distensione e rilassamento).

Dalla raccolta di alcune erbe può essere fatta l’acqua di San Giovanni, come si faceva una volta. Gli ingredienti cambiano da zona a zona, ma quel che é certo é che l’iperico non possa mancare.

Nella campagna toscana (ma l’usanza era diffusa in varie parti del centro Italia) veniva messa fuori, all’aria aperta, a bagnarsi di rugiada, durante la notte di San Giovanni, una bacinella d’acqua piena di fiori aromatici appena raccolti. La mattina successiva le donne si lavavano con quest’acqua per aumentare la loro bellezza e preservarsi dalle malattie. Gli ingredienti base pare fossero: iperico, mentuccia, lavanda, rosmarino e ruta, ma potevano essere aggiunte anche altre piante fresche come: rosa, basilico, verbena, salvia, finocchio selvatico, alloro, ginestra, tiglio, caprifoglio e qualunque altra pianta indicasse l’istinto.

In effetti, molte delle erbe utilizzate hanno proprietà emollienti, decongestionanti ed antibatteriche. L’effetto di questa acqua aromatica sulla pelle non può che essere benefico, allergie a parte!

Legata strettamente all’iperico, vi è l’usanza di preparare l’oleolito proprio in questo periodo dell’anno e lasciarlo macerare al sole, in modo che l’intensità del calore lo renda molto forte, di un rosso intenso, ricco di principi attivi e carico di energia.

Se invece non volete cimentarvi in rituali insoliti, alchimie e stregonerie varie, durante la notte di San Giovanni potrete semplicemente raccogliere i malli di noce per fare del buon nocino, ottimo liquore digestivo, oppure se siete a Firenze e dintorni, visto che San Giovanni é anche il patrono di Firenze, potrete godervi i fuochi d’artificio girando tra i monumenti della città oppure, se preferite, stando comodamente seduti sull’erba bagnata dalla rugiada nella campagna, sulle colline appena fuori porta!

2015-06-24T12:00:49+01:00 Giugno 13th, 2012|QUESTO MESE PARLIAMO DI...|