La lucciola é un coleottero che si fa notare soprattutto in estate nelle notti buie quando crea attimi di magia con i bagliori che emette durante le sue danze di corteggiamento.
Le lucciole, infatti, sono dotate di appositi organi luminosi sotto l’addome. Gli insetti assimilano ossigeno e, all’interno di speciali cellule, lo uniscono con una sostanza chiamata luciferina per produrre una luce bianca cioè che brilla, senza emanare calore. La luce delle lucciole è solitamente intermittente, e lampeggia secondo modalità uniche per ciascuna specie (circa 2000 specie) . Ogni tipo di intermittenza corrisponde ad un segnale ottico che aiuta le lucciole a individuare potenziali partner. (vedi www.nationalgeografic.it)
Quelle che volano in alto ed emettono una luce forte sono i maschi; le femmine, invece, stanno soprattutto a terra, nascoste tra l’erba ed emettono una luce più tenue. Purtroppo i maschi muoiono subito dopo l’accoppiamento; alle femmine, invece, rimane giusto il tempo per deporre le uova prima di morire.
Molte sono le leggende che hanno trovato ispirazione da questi insetti notturni.
Nella campagna toscana, quando ai bambini cadeva il primo dentino di latte, gli adulti lo collocavano sotto ad un bicchiere e lì lo lasciavano tutta la notte, veniva poi detta una filastrocca: “Lucciola lucciola vien da me, ti darò un pan da re; pan da re e da regina, lucciola lucciola piccolina” e si andava a dormire. La mattina successiva era solito far trovare ai bambini un soldino accanto al dentino e si diceva loro che erano passate le lucciole a fare festa ed a lasciare una monetina di buon auspicio.
La leggenda più bella é quella secondo la quale le bellissime Belle di Notte, i fiori che aprono i loro petali di notte per richiuderli di giorno, siano state create dalla Luna per permettere anche alle lucciole di posarsi sulla corolla di un fiore come fanno tutti gli altri insetti.
La lucciola, però, si incontra sempre più raramente a causa dell’inquinamento che noi esseri umani imponiamo anche agli altri esseri viventi.
Come le api e le coccinelle si possono ritenere degli indicatori ambientali: le lucciole, infatti, sopravvivono solo dove l’aria é pulita.
Un tempo, in giro, di notte, di lucciole ce ne dovevano essere davvero molte, così tante che era possibile sbagliare le lucciole per lanterne, visto che un vecchio detto popolare per sottolineare che era stato preso un abbaglio, cioè presa una cosa per un’altra, citava “prendere lucciole per lanterne”, ma già negli anni settanta la situazione stava cambiando.
Pier Paolo Pasolini, infatti,nel 1975 (1 febbraio) nelle pagine del Corriere della Sera scriveva: “Nei primi anni Sessanta, a causa dell’inquinamento dell’aria, e, soprattutto, in campagna, a causa dell’inquinamento dell’acqua (gli azzurri fiumi e le rogge trasparenti) sono cominciate a scomparire le lucciole. Il fenomeno è stato fulmineo e folgorante. Dopo pochi anni le lucciole non c’erano più.”
Oggi sono veramente rare le occasioni in cui é possibile avvistare una lucciola e stimolare l’immaginazione dei bambini, riempiendo le loro serate di magia.
Comportarsi in modo coscienzioso nei confronti dell’ambiente ed offrire delle buone basi di educazione ambientale ai più piccoli, potrebbe essere uno dei primi passi per godere di un’illuminazione naturale nelle sere estive e per continuare a sognare e, soprattutto, a far sognare i bambini!
Buon incontro con le lucciole a tutti!!!
LA LUCCIOLA DI TRILUSSA
La Luna piena minchionò la Lucciola – Sarà l’effetto dell’economia, ma quel lume che porti è deboluccio ….. – Sì, – disse quella – ma la luce è mia !